Il romanzo (De Agostini, 2022), già giunto alla 10^ edizione, racconta la storia vera di Daniel Zaccaro, nato e cresciuto in un quartiere della periferia milanese. Le ristrettezze economiche, i problemi familiari, l’ambiente degradato dei quartieri popolari lo condizionano pesantemente.
Daniel ha un sogno, diventare calciatore professionista e a 10 anni gioca con la maglia dell’Inter. Le aspettative di tutti sono altissime ma durante una partita decisiva Daniel sbaglia un goal e il suo sogno sfuma.
La delusione, la frustrazione, la mancanza di figure adulte di riferimento, lo portano poco a poco a cercare il riscatto nella violenza e nella delinquenza. Alle medie Daniel per guadagnarsi il rispetto di chi lo circonda diventa un prevaricatore, un bullo e inizia a commettere dei reati che culmineranno nell’arresto e nel carcere. Al carcere si alternano periodi in comunità dove Daniel incontra don Claudio Burgio, che lo aiuta a recuperare l’autostima e a vedere le cose da un punto di vista diverso. Daniel riprende a studiare e qualche anno dopo si iscrive all’Università dove si laurea in scienze dell’educazione. Ora Daniel lavora come educatore nella comunità di don Claudio.
L’incontro è stato seguito con grande interesse, i ragazzi hanno fatto molte domande ad Andrea che ha risposto offrendo molti spunti di ulteriore riflessione.
Andrea ha raccontato di essere venuto a conoscenza della storia di Daniel da un articolo apparso sul giornale e di avere avuto da subito il desiderio di raccontare una storia così profonda di riscatto e di rinascita.
Le domande hanno permesso di indagare la personalità di Daniel, che ferito profondamente nell’amore, ha reagito nell’unico modo che conosceva e di approfondire l’importanza del linguaggio per dare un nome ai sentimenti, alle emozioni, al dolore, che finiscono per sfociare in violenza.